Once a friend told me “You are so weird, you either go to those strange festivals where
everybody touches everybody (referring of course to CI events) or you go to those foreign
temples where you have to keep quiet the whole day (referring to my Vipassana retreats)”.
I was so happy to find out that I can combine both in Contact silent retreats
And more I think about it, less difference I find in these practices. Actually, to be honest, not
the more I think, but the less I think, and more I invite my sensations to guide me instead.
When I sit in silence, I do just that, I sit. And listen. And yet, there is a whole universe
unfolding while I observe and surrender. Sometimes just trying, and sometimes…
Dancing contact improvisation invites a certain state of mind that brings you into the
present moment, which is all there is. You forget about past and future; instead, you listen
to your own breath, feel the warmth of the body you’re touching, the weight pouring into
your bones, and sweat in the roots of your hair. And you’re there, where you have always
been.
We as humans, are so used to relating to others, it’s in our nature. I feel, here lies a strength
of contact improvisation. While you relate in silence to the other, all you find is You.
Una volta un amico mi ha detto “Sei così strano, vai a quegli strani festival dove tutti toccano tutti (riferendosi ovviamente agli eventi di CI) e vai anche in quei templi all’estero dove devi tacere tutto il giorno (riferendosi ai miei ritiri Vipassana)”.
Sono stata così felice di scoprire che posso combinare entrambi nei Contact silence Retreats.
E più ci penso, meno differenza trovo in queste pratiche. In realtà, ad essere onesti, non
più penso, ma meno penso, e più invito invece le mie sensazioni a guidarmi.
Quando mi siedo in silenzio, faccio proprio questo, mi siedo. E ascolta. Eppure, c’è un intero universo che si dispiega mentre osservo e mi arrendo. A volte solo provando, a volte…
L’improvvisazione di contatto danzante invita a un certo stato d’animo che ti porta nel
momento presente, che è tutto ciò che c’è. Ti dimentichi del passato e del futuro; invece, tu ascolti al tuo stesso respiro, senti il calore del corpo che stai toccando, il peso che si riversa dentro le tue ossa e il sudore alle radici dei tuoi capelli. E tu sei lì, dove hai sempre
stato.
Come esseri umani, siamo così abituati a relazionarci con gli altri, è nella nostra natura. Sento, qui sta una forza
di improvvisazione di contatto. Mentre ti relazioni in silenzio con l’altro, tutto ciò che trovi sei Tu.