The term “somatic” comes from the Greek word “soma,” which means “body,” and somatic practices focus on perceiving and understanding bodily intelligence. Instead of emphasizing only physical movement, these practices invite people to develop a deep awareness of the sensations, images, and thoughts that arise during the exploration of the body and movement.
There is a tendency to bring other somatic practices into dance (Somatics into Contact) rather than investigating its intrinsic somatic aspect. Although such practices can enhance the quality of dance, exploring the “Somatics in Contact” should not translate into the direct adoption of any of these practices within CI, since the latter is already, in itself, a somatic practice.
The somatic aspects of CI should be examined from within the practice itself, using its own perspective, vision, and language. The founders of this discipline intentionally did not set its boundaries, leaving the practice free to express and evolve, encouraging a continuous spirit of research. A research that, through the process of improvisation, manifests itself in the dance itself. Dancing “is researching.”
Il termine “somatico” deriva dal greco “soma,” che significa “corpo,” e le pratiche somatiche si concentrano sulla percezione e la comprensione dell’intelligenza corporea. Invece di enfatizzare solo il movimento fisico, queste pratiche invitano le persone a sviluppare una consapevolezza profonda delle sensazioni, delle immagini e dei pensieri che emergono durante l’esplorazione del corpo e del movimento. Vi è una propensione a portare altre pratiche somatiche nella danza (Somatics in to Contact), piuttosto che investigare il suo aspetto somatico intrinseco. Sebbene tali pratiche possano potenziare la qualità della danza, esplorare la “Somatica nella Contact” non dovrebbe tradursi nell’adozione diretta di una di queste dentro la CI, poiché quest’ultima è già di per sé una pratica somatica. Gli aspetti somatici della CI dovrebbero essere scrutati dall’interno della pratica stessa, con il suo sguardo, la sua visione, il suo linguaggio. I fondatori di questa disciplina non hanno intenzionalmente delimitato i suoi confini, lasciando la pratica libera di esprimersi ed evolversi, incoraggiando un continuo spirito di ricerca. Una ricerca che, attraverso il processo dell’improvvisazione, si manifesta nella danza stessa. Danzare “è ricercare”