For two and a half years, I have immersed myself in the sea of contact improvisation.I have been surprised by how much it has helped me work on relationships, primarily with myself.In the flow of contact, I have discovered parts of myself that no other practice or therapy had allowed me to know.I have reconnected with the sense of surprise.It is a continuous discovery of myself through others and the group.Every person I dance with connects me to a part of myself that was hidden until that moment.Each jam transforms into a unique journey that traverses the vastness of shared universes.During the dance, I play.I play with perceptions.At every moment, I perceive what the physical body, the emotional body, the mental body, and the energetic body are saying.At every moment, the contact with myself allows me to discover the other.At every moment, the contact with the other allows me to discover myself.That contact brings out aspects of my personal history. My body expresses cellular memories that transform with the dance.Every emerging content, I observe and stay in touch with.Do I feel embarrassed?Excellent. I dance with that embarrassment in contact with the person who brings it out the most in me.I move it, I mobilize it, I let thoughts, emotions, and physical sensations emerge. I let the energy flowing within me mobilize that block.I mobilize until I disappear from myself and those contents.In doing so, I enter a field of silence and emptiness (some call it trance) from which I can begin to co-create.In that emptiness, it is no longer us dancing, but we are being danced by something that unites us.In that emptiness, the two become one.In that emptiness, the leader is at the same time being led.In that emptiness, there are masculine and feminine energies that harmonize inside and out.In that emptiness, I discover that our point of contact is no longer a boundary that separates but a boundary that unites.It is a boundary that dissolves and makes me perceive that you are an extension of me.To come into contact means to value myself and to share.
Per due anni e mezzo mi sono immerso nel mare dell’improvvisazione di contatto.
Sono rimasto sorpreso da quanto mi abbia aiutato a lavorare sulle relazioni, principalmente con me stesso.
Nel flusso del contatto, ho scoperto parti di me che nessun’altra pratica o terapia mi aveva permesso di conoscere.
Mi sono riconnesso con il senso di sorpresa.
È una continua scoperta di me stesso attraverso gli altri e il gruppo.
Ogni persona con cui ballo mi collega a una parte di me che era nascosta fino a quel momento.
Ogni jam si trasforma in un viaggio unico che attraversa la vastità di universi condivisi.Durante la danza, gioco.
Gioco con le percezioni.
In ogni momento percepisco cosa dicono il corpo fisico, il corpo emotivo, il corpo mentale e il corpo energetico.
In ogni momento, il contatto con me stesso mi permette di scoprire l’altro.
In ogni momento, il contatto con l’altro mi permette di scoprire me stesso.
Quel contatto fa emergere aspetti della mia storia personale. Il mio corpo esprime memorie cellulari che si trasformano con la danza.
Ogni contenuto emergente lo osservo e rimango in contatto con esso.
Mi sento imbarazzato?
Ottimo. Ballo con quell’imbarazzo in contatto con la persona che lo fa emergere di più in me.
Lo muovo, lo mobilizzo, lascio emergere pensieri, emozioni e sensazioni fisiche. Lascio che l’energia che scorre dentro di me mobilizzi quel blocco.
Mobilizzo fino a scomparire da me stesso e da quei contenuti.
In questo modo, entro in un campo di silenzio e vuoto (alcuni lo chiamano trance) da cui posso cominciare a co-creare.
In quel vuoto, non siamo più noi a ballare, ma siamo danzati da qualcosa che ci unisce.
In quel vuoto, i due diventano uno.
In quel vuoto, il leader è allo stesso tempo guidato.
In quel vuoto, ci sono energie maschili e femminili che si armonizzano dentro e fuori.
In quel vuoto, scopro che il nostro punto di contatto non è più un confine che separa, ma un confine che unisce.
È un confine che si dissolve e mi fa percepire che tu sei un’estensione di me.
Entrare in contatto significa valorizzare me stesso e condividere.